28/07/11

Anime + Psicologia Criminale = Death Note

Come secondo post del blog, ho deciso di focalizzarmi su un Anime abbastanza conosciuto, trasmesso da MTV: "Death Note". Il titolo dà una sorta di anticipazione su uno dei temi principali della storia: un quaderno della morte, grazie al quale il possessore può scrivere quando e come far morire una persona da lui scelta. 
A primo impatto, per i disprezzanti del genere, può risultare un pò storiella stupida da ragazzini amanti dei manga e dintorni. Ed ecco perché, da persona che odia soffermarsi alle apparenze, ho deciso di scrivere questo post: c'è altro su cui poter puntare lo sguardo, seguendo questo anime che, come la maggior parte dei suoi simili, è tratto da un omonimo manga. 
Quello su cui vorrei infatti soffermarmi è l'accuratezza per i dettagli che pervade tutto questo lavoro. Non parlo tanto della grande cura a livello di disegni e screenplay, quanto della grande attenzione posta nell'elaborare la psicologia, criminale e non, dei vari personaggi.


Riassumerò brevemente la storia per farvi meglio capire cosa intendo: Light Yagami è il classico geniale studente modello, un pò figlio di papà, che un giorno trova un misterioso quaderno, chiamato appunto Death Note, e grazie al quale solo lui riuscirà a vedere il suo precedente possessore, Ryuk (uno "shinigami", letterlalmente un dio della morte, in giapponese ovviamente). Grazie alle regole del quaderno e a ciò che questo strambo, ma inquietante dio gli dice, Light inizierà gradualmente a far fuori dei criminali più o meno  pericolosi della società, scrivendolo sul quaderno e credendo così di eliminare la malvagità del mondo a livelli esponenziali. Queste numerose morti di criminali, causate tutte da infarto improvviso e immotivato, faranno mobilitare organizzazioni di polizia, come l'Interpol, e gli enti federali, come l'FBI. La storia evolverà con l'inserimento di una altrettanto geniale controparte nelle investigazioni: Elle, un detective piuttosto particolare nel comportamento... d'altronde che senso avrebbe un detective ordinario e scontato, con un ricercato che si crede il braccio destro di Dio?
Non aggiungo altro in quanto a riassunti, anche perché ho illustrato i temi principali dell'anime: morte, soprannaturale e psicologia. L'analisi dei personaggi si svolge per buona parte grazie ai loro pensieri, a ciò che elaborano man mano che le investigazioni procedono. Veniamo introdotti in ogni pensiero di entrambi gli schieramenti e riusciamo così a immedesimarci in quello che più ci attira.
Ho voluto descrivere e riportare questo titolo perchè credo che in mezzo a tutta la produzione anime che si vede ultimamente, sia uno dei pochi con una discreta dose di collaborazione "Narratore-Spettatore", insomma non si limita a tirarti in faccia la storia per come è e ti dice "Fattela andare bene così!", ma ti induce a pensare insieme ai personaggi e talvolta ad inserirti in mezzo alla storia per farti ragionare se anche tu avresti fatto lo stesso. In più riesce ad inquietare quasi quanto fosse un film con persone reali, a partire dal disegno degli occhi di ogni personaggio.
Vi lascio adesso ad un brevissimo ma esemplare spezzone dell'anime su MTV (Light è il biondo, Elle il moro... guardacaso colori dei capelli opposti!):




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